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Che fine ha fatto la domanda turistica estiva?

Stagione deludente per molti Hotel in Italia, le polemiche sulle destinazioni estere che “rubano” turisti all’Italia e molti albergatori passati velocemente dall’entusiasmo allo sconforto per il mancato sold-out di Ferragosto, la parola migliore per definire la stagione estiva 2023 è sicuramente caos.

Nella stagione estiva meno italiani, ma gli arrivi degli stranieri hanno retto, secondo Federalberghi però nelle località di mare c’è stata una flessione del 15%.

Ma, se le premesse a inizio anno erano quelle di una stagione eccezionale, a cosa è dovuto questo risultato e il gran caos esploso nel settore dell’ospitalità?

Sono diversi i fattori che hanno contribuito a creare i presupposti per la crisi della domanda turistica:

  1. Fine del Revenge tourism
    Dal punto di vista turistico, la pandemia ha avuto due effetti sulle persone. Da una parte le ha obbligate a rinunciare alla socialità, ai viaggi e a tutti quei piccoli piaceri che servono ad “evadere” dalla quotidianità, come una cena al ristorante o un semplice weekend fuori porta. Dall’altra, proprio perché tutto questo non era possibile, li ha messi in condizione di risparmiare soldi. Questi due effetti sono sfociati nel revenge tourism, ovvero l’incontenibile desiderio di recuperare le esperienze perse. Oggi, complice la fine dei risparmi e la stangata dell’inflazione, questo tipo di domanda turistica ha subito una brusca frenata.
  2. Ritorno dei viaggi all’estero
    Eliminate tutte le limitazioni sui viaggi dovute al Covid, gli italiani, che nel frattempo e per necessità avevano riscoperto le bellezze dell’Italia affollando le mete locali, sono tornati a progettare le loro vacanze all’estero, causando la flessione nella domanda domestica.
  3. Germania in recessione
    La Germania, uno dei più grandi mercati turistici stranieri in Italia, è in recessione. Questo ha portato i tedeschi a rivedere in modo importante il budget per le vacanze, scegliendo di viaggiare meno e influenzando negativamente la domanda alberghiera nel nostro paese.
  4. Offerta drogata
    Tanti operatori che ritenevano di aver perso delle opportunità di guadagno nelle stagioni precedenti a causa di prezzi di partenza troppo bassi, nel 2023 hanno deciso di alzare i prezzi in modo eccessivo e indiscriminato, senza una vera strategia e senza tenere conto di alcuna variabile. Questo gli ha impedito di accorgersi in tempo del crollo della domanda e di modificare i prezzi in modo adeguato. Ecco perché domanda e offerta hanno avuto grosse difficoltà a incontrarsi e hanno creato un mercato impazzito.

Perché gli albergatori non hanno saputo anticipare la reale domanda di mercato?

Se gli operatori fossero riusciti a captare i cambiamenti appena elencati e aggiornare le tariffe di conseguenza, sarebbero riusciti a ottenere ottimi risultati, anziché trovarsi a dover svendere le proprie stanze per salvare il salvabile.

I motivi di questa debacle sono diversi:

  • Scarsa attenzione ai trend turistici di inizio anno. Il non informarsi sulle dinamiche esterne che hanno un impatto diretto o che possono influenzare i flussi turistici durante l’anno.
  • Assenza di strategia. Non avere una pianificazione tariffaria o comunque un piano di emergenza.
  • Assenza di software adeguati e analisi dei dati. L’implementazione di strumenti di analisi dei dati sia storici che previsionali risulta fondamentale nell’ottica di costruire una solida strategia di revenue management, che permetta un controllo costante sull’andamento delle vendite.

Professione Accoglienza propone un approccio innovativo alla gestione alberghiera, con una costante attenzione ai principali trend turistici ed ai fattori che influenzano il mercato del turismo. Tu ci metti la struttura, noi la nostra competenza e professionalità.

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